Cosmesi compostabile: il beauty è green e diventa un trend da ben 4 miliardi di dollari. Nasce la “bellezza circolare”. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e perché potrebbe presto diventare il futuro della cosmetica sostenibile.
La sostenibilità nella cosmesi: nasce la bellezza circolare
Recuperando i torsoli delle mele oppure le bucce della frutta, se fate le conserve le bucce del pomodoro o ancora la frutta ammaccata sono i rimedi utilizzati dai produttori della cosmesi. Gli scarti alimentari sono diventati un vero e proprio rimedio di bellezza per tantissimi uomini e donne ed è un trend che vale ben 4 miliardi.
La cosmesi del riuso contribuisce all’economia circolare che si sta diffondendo in questo periodo con la sostenibilità. Su Tik Tok casalinghe, influencer e alcuni brand mostrano come gli scarti alimentari facciano bene alla pelle oltre che all’ambiente. Sulla bellezza circolare puntano brand come Chanel e Caudalie.
Persino lo scienziato inglese famoso per la ricerca nel campo delle staminali Augustinus Bader. La società di ricerca Fact MR ha creato un elenco delle case cosmetiche che stanno puntano sullo sviluppo e la ricerca degli ingredienti ricavati dagli scarti alimentari.
Hanno stimato che entro la fine del 2022 il mercato dei prodotti di bellezza circolare dovrebbe raggiungere i 2,3 miliardi di dollari di valore e nel 2032 supererà i 4 miliardi. Alla fine del 2021 in Italia alcuni ricercatori insieme a 16 partner europei hanno fatto partire il progetto InnCoCells che mira alla produzione di cosmetici utilizzando scarti alimentari come i pomodori.
Gli ingredienti più utilizzati per la cosmesi compostabile
Sempre secondo la ricerca ai primi posti ci sarebbero i chicchi di caffè, l’olio d’oliva, semi di cacao e tè e estratti di agrumi. In internet si trovano in vendita tantissimi di questi cosmetici a base di scarti. Dal basilico allo zenzero, dallo zafferano possono nascere dei cosmetici senza dover per forza incorrere alla sperimentazione animale.
Per la nuova generazione di cosmetici si pensa all’utilizzo di scarti come kencur, peonia, curcuma, mirtillo rosso, gelsomino e liquirizia. In questo progetto svolge un ruolo importante l’azienda Arterra Bioscience, specializzata nella ricerca e sviluppo delle biotecnologie. Si occuperà delle condizioni di crescita del mirtillo rosso, gelsomino, liquirizia, litchi, issopo e peonia.
Uno dei fatti più importanti del progetto è che le piante vengono coltivate in modo economico e sostenibile. Con l’individuazione di 10 specie vegetali si verificano circa 50 ingredienti. Di questi saranno sottoposti al processo di produzione in colture cellulari 20 ingredienti. Coltivate in serra, in campo oppure in condizioni idro-aeroponiche.
Oltretutto il team lavorerà nelle 10 filiere di scarti agricoli per produrre principi attivi con tecnologie sostenibili e innovative.
Cos’è quindi la Circolar Beauty?
Si tratta della conversione dei rifiuti alimentari in cosmetici sostenibili. Questo processo vede come protagonisti frutta e verdura ammaccate e non proprio attraenti alla vista. In assoluto è una delle vie più sostenibili e verdi che ci sia per gli acquisti in ambito cosmetico.
Per quanto riguarda le aziende che si stanno approcciando alla bellezza circolare, si consiglia l’uso di materiali riciclati alternativi alla plastica. In questo modo vengono realizzati dei cicli di vita dei materiali stessi.
Gli ingredienti più utilizzati ad esempio per le maschere e gli scrub sono i chicchi del caffè. I semi di frutta che vengono scartati dalle aziende che producono marmellate vengono utilizzati per la produzione di oli essenziali che si ottengono tramite la spremitura a freddo.
Gli scarti dell’uva che vengono prodotti dalle aziende vitivinicole sono preziose per le pigmentazioni di alcuni prodotti come ad esempio le tinte per capelli. L’importante è utilizzare le materie prime in maniera tempestiva quando sono freschi e privi di germi, batteri o qualsiasi altra contaminazione. In questo modo sono sicuri sotto il profilo sanitario e igienico.